Qui di seguito vi proponiamo un’interessante guida realizzata dall’imperiese Mirko Personeni, dottore in storia, appassionato del nostro territorio e che gestisce due siti web dedicati agli antichi lavatoi che popolano il ponente ligure (aulavaudimperia.altervista.org, lavatoimperia.altervista.org).

In questa guida vengono presentati ben 6 itinerari per scoprire la storia di Imperia e dintorni attraverso questi antichi luoghi di ritrovo delle massaie di un tempo.

Sommario

Itinerario 1: Via Calvi (Argine destro, Barcheto)- fraz. Sant’Agata

Lavatoio Barcheto Imperia

a) Lavatoio di via Calvi (reg. Barcheto): il primo progetto di lavatoio per la zona risale al 1880 e prevedeva lo sfruttamento di una sorgente locale, la quale avrebbe dovuto rifornire il lavatoio pubblico. Le acque di scarico poi sarebbero state destinate ad uso irriguo. Fu però probabilmente realizzato negli anni ’20 del 1900. Nel 1962 il comune propose di rifarlo, apponendo tre vasche prefabbricate coperte da una semplice tettoia metallica ad una falda. Non se ne fece nulla. Oggi, se pur secco, è in ottime condizioni di conservazione

b) Lavatoio nuovo di via S. Pellico, fraz. Sant’Agata : nulla si sa sulla sua
costruzione, probabilmente fu realizzato negli anni ’50, secondo uno schema collaudato anche per altre frazioni. Oggi è purtroppo in pieno degrado.

c) Lavatoio vecchio di fraz. Sant’Agata: questa antica vasca in pietra serviva per lavare i panni prima della costruzione del nuovo lavatoio. Un arco in pietra proteggeva le lavandaie dalla pioggia. Attualmente è in discrete condizioni di manutenzione, anche se è ormai usato solo come vasca irrigua. Ancora è in buone condizioni di manutenzione anche se è ormai usato solo come vasca irrigua.

Itinerario 2: Giro di Borgo d’Oneglia

Lavatoio Borgo D'Oneglia

a) lavatoio antico di Borgo Piccolo: l’archivio purtroppo tace sulla sua costruzione, evidentemente antichissima. La vasca, ad uso anche irriguo, è affiancata da una fontanella, attualmente inerbata, che serviva per prendere l’acqua.

b) Lavatoio di via borgo Piccolo: venne realizzato nel 1952 per l’accresciuta
popolazione, secondo moderni criteri igienici, in quanto furono apposte vaschette in cemento prefabbricato ed una tettoia piana.

c) Lavatoio di via Rosa: Lavatoio risalente ai primi anni ’30 del XX secolo. La
struttura, ben conservata e tuttora utilizzata, si compone di vasche ad uso alternato, con piani di lavoro dotati di belle lastre di ardesia. La tettoia è ad una falda, in lamiera ondulata. Studiando il progetto, si può però notare come nel corso dell’esecuzione dell’opera si siano rese necessarie modifiche che hanno comportato la costruzione di un paio di vasche in meno.

d) Lavatoio di piazza della Croce: antichissimo lavatoio che presenta una struttura strana e rara per le nostre zone: un semplice sbarramento, con piano inclinato, sul corso del torrentello a formare una vasca naturale, come una diga. La stessa acqua, incanalata più a monte, veniva (e viene tuttora) fatta passare in un “beo” irriguo situato lungo le strade del paese. In passato era dotato di grosse lastre d’ardesia, oggi purtroppo disperse. Nonostante la vegetazione, il lavatoio gode ancora di buona salute.

Itinerario 3: giro di Caramagna

Lavatoio Caramagna

a) Lavatoio di via Anna Frank, loc. Caramagnetta: Il lavatoio di Caramagnetta è di concezione molto semplice, essendo stato realizzato nei recenti anni ’70/’80, con tre vaschette prefabbricate ed una piccola tettoia di lamiera ondulata. Una relazione dei vigili urbani degli anni ’70 sui lavatoi frazionali stranamente non lo riporta, verosimilmente si tratta di una dimenticanza.

b) Lavatoio di via Bacan, loc. Caramagna Bacan: Il lavatoio delle Case Baccan è costruito secondo lo stesso schema di quello di loc. Sant’Agata. Pur essendo in avanzato stato di degrado e “privatizzato” dai proprietari degli orti attigui, è visibile ancora oggi in un vicolo che parte dal negozio di alimentari e scende verso il torrente Caramagna.

c) Lavatoio del Mulino di Caramagna Soprana (residence): L’antico mulino della frazione (oggi rinomato residence) conserva un magnifico lavatoio in pietra, a servizio probabilmente del mugnaio e della sua famiglia, verosimilmente di origini abbastanza antiche. Pochi anni fa è stato completamente ristrutturato insieme al mulino stesso. Serviva probabilmente anche come fonte per attingere acqua per usi domestici.

Itinerario 4: giro di Poggi

Lavatoio Poggi

a) Lavatoio di via Cianà: Il primo dei due lavatoi del borgo è situato in strada Cianà e risulta già citato nei documenti conservati all’Archivio di Stato sul finire dell’Ottocento, in qualità di “fontana”. Si tratta di una struttura ad arco che raccoglie preziosa acqua di una sorgente praticamente perenne, anche in tempi particolarmente siccitosi, come gli ultimi anni

b) Lavatoio dietro l’Oratorio: il lavatoio moderno della frazione si trova in via A. Diaz, dietro l’oratorio, e fu costruito su insistenza della popolazione che voleva dotarsi di una struttura più comoda delle vecchie e adatta alle regole minime di igiene. Il lavatoio verrà effettivamente realizzato nel 1954. Disponiamo purtroppo di pochi disegni della struttura. Era costituito da due (o forse tre) vasche in cemento, collegate al pubblico acquedotto e provvisto di una modesta copertura ad una falda. Un articolo del quotidiano locale “La Stampa”, del 25 aprile 2007, ci informa però che il lavatoio versa in gravissime condizioni di degrado e costituisce un pericolo per l’incolumità pubblica. Anche il parroco, don Gabriel Tirla, si lamenta. Fra il 2008 e il 2009 il lavatoio viene purtroppo demolito e il suo posto viene occupato da un modesto murale che raffigura un’antica vasca in pietra.

c) lavatoio di via Fontana: Il secondo lavatoio antico è ubicato nella borgata superiore ed è accessibile da un sentiero che costituisce nient’altro che un prolungamento in basso di Via Fontana. Le fonti archivistiche sono purtroppo avare di informazioni su questa interessantissima struttura, di cui possiamo solo supporre una costruzione anteriore al XIX secolo. Attualmente è in discrete condizioni di salute, essendo utilizzato dai proprietari di orti circostanti come vasca irrigua.

Itinerario 5: fraz. Piani, fraz. Clavi e fraz. Torrazza

Lavatoio Piani

a) lavatoio di via Principale (Piani): sicuramente il più interessante dei lavatoi cittadini, in quanto ultimo modello di lavatoio “liberty” di tutto il ponente ligure e molto simile a quelli un tempo esistenti nel centro storico del “Parasio”. Risale alla fine degli anni ’10, e precisamente una data nel muro riporta l’anno 1919. La delibera del Consiglio Comunale per la sua costruzione risale però al 1911, dopo un primo progetto redatto nel 1890, abortito per i costi ritenuti eccessivi.

b) Lavatoio di via Fontana (Clavi): Su questo lavatoio gli archivi sono pressoché muti. Si tratta di un lavatoio abbastanza antico, costituisco da una grossa vasca in pietra. Due vasche più piccole, prefabbricate, apposte lateralmente, servirono ad ampliare il servizio quando la popolazione della zona aumentò (nel dopoguerra). Dobbiamo purtroppo lamentare che il complesso è in assoluto abbandono.

c) Lavatoio di piazza Cisterna (Torrazza): Il primo documento che riguarda questo lavatoio risale al 1908, per la creazione di vaschette separate, però prima di questa data esisteva certamente un lavatoio più antico, composto da una sola vasca. Negli anni ’60 si dovette spostare e ridimensionare il lavatoio dall’altro lato della piazza, per permettere il passaggio a bus e automobili.

Itinerario 6: fraz. Moltedo e fraz. Montegrazie

Lavatoio Montegrazie

a) Lavatoio di piazza s. Bernardo (Moltedo): Si trova nel piazzale della chiesa ed è costituito da quattro vasche in cemento. La copertura è in eternit e recentemente è stato ristrutturato, posando una ruota da mulino nello stesso angolo di piazza. Tuttavia la situazione precedentemente era cattiva: nel 1993, “La Stampa” scrive che la tettoia di questo lavatoio stava per crollare. Per fortuna in questa borgata la storia è andata diversamente rispetto ad altri rioni…

b) Lavatoio di via Cavour (Moltedo): Questo secondo lavatoio sembra avere conservato la struttura originaria, progettata nel 1941, con tettoia in tegole piane e vasche alternate per risciacquo e lavaggio. Negli ultimi anni è stato oggetto di un restauro completo. Oggi è pertanto in perfette condizioni di salute.

c) Lavatoio di via del canto (Montegrazie): Negli ultimi anni è stato riportato alla luce, grazie al pregevole lavoro di alcuni volontari del borgo, l’antico lavatoio che si colloca in uno spiazzo sottostante la chiesa parrocchiale, in prossimità di un torrentello e del fonte battesimale del XIV secolo (seguire freccia in via del canto per raggiungerlo). In archivio di Stato non è stato possibile trovare riferimenti sulla sua data di costruzione, si può supporre però che sia stato realizzato nel XVIII secolo.

d) Lavatoio di via D. Brizio (Montegrazie): Maggiori informazioni si hanno sul lavatoio moderno: nel 1934 si decise di costruire una struttura adeguata alle norme igieniche. Sarà costruito poco lontano dal centro del villaggio, con una spesa di 4300£, comprensiva degli imprevisti. E’ stato completamente risanato nel 2010, anche se in maniera alquanto discutibile.
Privo delle vasche e delle finiture che i progettisti avevano pensato nel 1934, attualmente si compone di due vasche prefabbricate in graniglia alimentate dal civico acquedotto e affiancate da due panchine in pietra. Anche la copertura è stata rifatta, in maniera abbastanza elegante con lastre di lamiera e grondaia per lo scolo delle acque piovane. In buono stato di conservazione, non risulta però più utilizzato se non in maniera marginale.

La mappa degli itinerari

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